Nella traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardini, testo latino a fronte
Disegni di Vittorio Bustaffa
Virgilio avanza in solitudine dentro la morte e dentro la vita, quella solitudine che – parole di Ettore Paratore – «è tanto atta a riconciliare il singolo con l’umanità, perché lo abitua a concepirla come idea come categoria, e gli fa perdere il senso della sua contingente empirica bassezza».